di Ugo Cornia
“Noi che siamo soltanto radiazione solare implicata nella materia, cioè nella scoria depositata dalla miriade di raggi di sole morti nel corso del tempo, sulla Terra, la grande scoria di vecchie luci morte per miliardi d’anni, posta in mezzo a un niente, e che ha bisogno tutti i giorni di nuovo sole per ripartire e fare movimento, ma che il sole torna sempre lo sanno anche i cani, e lì a Pietramala ogni tanto pensavo a un grandioso processo di sveritatizzazione della menzogna, all’idea della sveritatizzazione, lo sveritatizzare come ritorno al reale libero in quanto reale puro, senza sapere neanche che cos’è il reale e sempre nel desiderio di lasciarlo andare per la sua strada, idea questa sempre nata in me dalla mia fondamentale fiducia del mondo, il ritorno del reale in forma pura, a svalangate di reale davanti e dentro la faccia di tutti.”
☼ Così inizia l’ultima frase del romanzo (?!), Le pratiche del disgusto, Sellerio, Palermo, 2007. ☼