di Matteo Pelliti
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a G.S.
«Non si può immaginare che certi uomini abbiano una geometria dei colori diversa dalla nostra?» Questo vuol sicuramente dire: Non si possono immaginare uomini, che abbiano concetti di colore diversi dai nostri? E ciò significa, a sua volta: Non si possono immaginare uomini che non abbiano i nostri concetti di colore – e tuttavia abbiano concetti di colore che ai nostri concetti di colore siano imparentati in modo tale che noi li chiameremmo ancora «concetti di colore»?
Ludwig Wittgenstein, Osservazioni sui colori, I § 66
(…)
Si accresce qui la distanza tra desideri e realtà terrena, concettuale,
per questo viaggio necessario nella ricerca iridologica, qui in atto
< Dire il colore esatto
dei tuoi occhi
in modo tale da valere – insuperato –
per chiunque altro mai voglia descriverli in futuro >
tramite campionatura di frammenti:
la sfoglia di un sigaro cubano, la pietra caduta dalla grande muraglia cinese,
la scheggia di un teck birmano, la stoffa delle tende irochesi,
la cioccolata peruviana colta all’alba subito prima o subito dopo
una pioggia inattesa e notturna,
un reperto ancora inesplorato degli scavi nel Largo di Torre Argentina,
la luce del tramonto pieno nell’angolo di mondo generato
guardando l’orizzonte dalle scale di via Magnanapoli verso il Foro di Traiano.
Si espande per telemetria la misurazione con carbonio radioattivo
per segnare un punto d’arrivo: l’età vera del retroculare.
Nemmeno la vicinanza delle fronti, sempre attesa, quella che rende
tutti monoculi, basta per capire il gradiente certo del colore
che la sorte ha estratto dal pentolone genetico, l’amalgama di pigmenti necessari
a fare quell’esatto punto di marrone, spalmato sul lieve azzurrino della sclera.
Si allunga il passo degli occhi quando percorrono il confine nero
tracciato con scuro mascara sulle palpebre, e demarca il precipizio
quell’eye-liner, l’occhio liminale viene circondato da ulteriore linea,
l’iride bruna circoscritta dal sottile anello ancor più denso,
nerofumo che circonda e cinge, porta a rilievo.
Nel giorno in cui compresi gli occhi bruni
lasciai la prova del colore esatto.
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[Foto: Conservare il colore esatto, Pisa, aprile 2012, restauro conservativo del murales Tuttomondo di Keith Haring.]