[Questo brano, tratto da una mail del 6/8/2015, contiene degli appunti di Mariangela Guatteri intorno al progetto Descrizione del mondo. Si tratta per me di appunti in parte ancora oscuri per la loro densità, ma già fecondi e moltiplicatori di pensiero. Innanzitutto individuano l’importanza di muovere dal concetto di materiale, inteso come manifestazione non mediata, che attende dal soggetto scrittore o artista forma e discernimento, oblio o trasfigurazione espressiva, e rispetto al quale si chiede una possibile forma di relazione – affettiva, riflessiva, immaginativa. Una forma, però, che mantenga una tensione nei confronti del materiale incontrato, tale da farlo esistere nella sua opacità ed estraneità, prima che un procedimento o un gesto espressivo lo riconducano all’io, o alla firma d’autore, al contorno dell’opera. a. i.]
di Mariangela Guatteri
Vi annoio (ma magari no) con la condivisione di una configurazione che riguarda la modalità (non il paradigma) dell’azione intraprendente innescata dalla Descrizione del mondo:
- Si assume il reale nelle sue varie manifestazioni: il materiale – qualsiasi – che c’è a disposizione, dandogli il peso della materia prima (materia collettiva).
- Una materia prima proviene da (e si avvia a) un processo naturale di sedimentazione, come un riposo attivo.
- Si procede con un gioco che mette allo scoperto (o in maggiore evidenza) la natura propria delle relazioni attivate del soggetto umano con la materia prima: relazioni di qualità reticolare e pluridimensionale.
- Qualità reticolare e pluridimensionale sono inevitabilmente proprie anche del soggetto umano che si mette in relazione e azione come autore consumatore produttore di materia prima.
- Le qualità pluridimensionale e reticolare delle relazioni non contempla la necessità di individuare e tracciare, dei vari linguaggi e forme a cui si attinge (materia prima), richiami e rinvii lungo una verticale (o orizzontale) storica – dove, comunque, linguaggi e forme hanno dei puntatori –.
- I riferimenti ora tracciano un disegno del mondo a più dimensioni.
- Questo gioco relazionale cataloga colloca archivia le metamorfosi del mondo secondo modalità maggiormente convenienti a uno spazio (concettuale fisico spirituale emozionale individuale collettivo) fondato su un sistema di mediazione, tecnologica prima di tutto.
- In una situazione a preponderante mediazione tecnologica – in un perenne stato dell’arte delle tecnologie di relazione di massa – l’attività di riscrittura da una medesima lingua e da una lingua non ‘madre’ mostra chiaramente un nodo, nucleo significante della rete in cui si esiste.
- Il nodo si pone essenzialmente come necessità di atti di traduzione – dove anche la riscrittura è un atto di traduzione continua –, più che di mediazione protesica in mostra.