Gabriella Presutto – Libera si può dire. Estratto da un’esplorazione speleologica della grotta Govjestica.
“…ho affidato il mio registratore ad una squadra di speleologi che doveva raggiungere la sala delle ossa. Incuriositi dalla mia strana richiesta hanno scelto cosa registrare tra i rumori delle attività che solitamente svolgono durante la loro permanenza in grotta e cercato di far sentire la presenza degli oggetti che incontravano sul loro percorso…. XXX In quei suoni tutta la vitalità di corpi in movimento che si relazionano con l’ambiente e la presenza di un luogo fatto di vuoti e di pieni, di materia percepibile e di materia ignota, di un tempo presente e l’evocazione di un tempo lontano. Proprio loro, che illuminano la grotta e la traducono in qualcosa di visibile con documentazione fotografica e rilievi topografici, mi hanno riportato, tramite le registrazioni sonore, un ambiente tutto da immaginare: l’eco di un tempo che non disfa, ma che accresce, che non passa, ma che si fossilizza e resta. LIBERA SI PUO’ DIRE.